Post date: Nov 18, 2012 6:44:17 PM
Per nostra tradizione stabilitasi senza accorgersene, un giorno del fine settimana prima o dopo un compleanno ce ne andiamo, noi quattro, da qualche parte a festeggiare. Il festeggiato seglie. Ce' sempre un pranzo o una cena, e poi qualcosa da vedere, passeggiare o inventare.
Daddy decreta ieri di volere andare a Hermosa. Culla incubatrice della nostra unione, testimone del nostro fidanzamento, festaiola d'estate, a volte desolata d'inverno. Che non ci sarebbe niente di strano, se non fosse che fuori e' grigio, una delle prime giornate dell'anno in cui ci si ricorda che e' Novembre e non Agosto, e perlopiu' minaccia di piovere.
Quella che vuole sempre andare al mare sono io, com'e' che oggi che piove ci vuole andare lui?
Ma il festeggiato comanda, Rocco accetta con entusiasmo pensando alle altalene sulla spiaggia, Luna bofonchia un po' come al solito, ma poi concede.
Per la via, la pioggia comincia e poi si intensifica, Luna scruta le nuvole all'orizzonte e si dichiara speranzosa che al mare non piovera'. In sottofondo, canzoni di vecchie sigle di cartoni animati italiano-giapponesi; ognuna che parte, Rocco la dichiara aggiunte alla lista delle sue canzoni preferite. Cantiamo Ufo Robot, Jeeg e Candy Candy, Daddy sorride, su Mazinga si unisce pure al coretto. Fuori, piove.
Ci consultiamo sul ristorante, timidamente suggerisco l'alternativa di Joe's Crab Shack a Redondo, ampia vista porto e mare, sempre un successo con i bimbi che vagano con gli occhi sulla variopinta paccottiglia appesa alle pareti - guarda, Mickey Mouse che esce dalla bocca dello squalo!-, un po' di pesce per me, Fish and Chips ma anche bistecca per Daddy. Si conclude che avremmo deciso una volta arrivati al mare.
Dove, come previsto, pioviscola e tira vento. Il mio suggerimento viene accolto.
Si dibatte sulla scelta del tavolo, i bimbi insistono su quello all'aperto, che in quel preciso momento non piove; per fortuna la cameriera ci aiuta decretando che ii riscaldatori fuori sono spenti. Vinciamo noi, e ci sediamo il piu' vicino possibile ai vetri. Nella baia, pochi jet-skis, un paddle-board, qualche barca, e un meraviglioso immenso grigio intenso. Daddy se la gode.
Dopo il pranzo, ci avviamo a passeggiare al porto. I bimbi hanno le giacche invernali che abbiamo preso per il Natale in Kentucky - prendiamole a crescenza, che durino un paio d'anni, visto che si usano una volta l'anno! I bimbi, di quelle giacche, non sanno molto cosa farsene, come se fossero un giocattolo che si e' dimenticato come funziona. Legarsele intorno alla vita e' uno strano gioco, quando non piove fa caldo e non servono. Poi arriva qualche goccia e le giacche finiscono appese sulla testa per il cappuccio.
Si cammina sulle pietre che ci separano dall'acqua, si guardano le barche, ci si diverte a guardare granchi e aragoste vive in pescheria. Daddy gioca e scherza, ci dice di quanto gli piace il mare grigio, poterselo godere senza una folla di gente intorno. Nota quanto e' limpido, anche se siamo nel porto, e mostra ai bambini perplessi le acrobazie di due improbabili atleti del jet-ski.
Si rincorrono piccioni su un molo semi-deserto ma niente affatto triste, tra qualche pescatore e odore di pesce fritto.
Poi la pioggia si intensifica. una delle prime volte che si e' sentita uscire dalla mia bocca la tipica espressione da mamma italiana: "Copriti che fa freddo". In realta', siamo tutti un po' gia' raffreddati, e ci aspetta una vacanza nel Grand Canyon per Thanksgiving, dispiacerebbe fumarsela cosi'.
Ci riavviamo verso la macchina, piove sempre piu' forte, tentiamo di insegnare ai bimbi il trucco di camminare accosto ai muri, Rocco vaga qua e la. Daddy trasforma una passeggiata nella pioggia in un'avventura.
Un'insegna dice "Espresso", Daddy si volta e mi chiede se ne voglio uno, sembra un buon posto per ripararsi. Mi bevo un accettabile caffe' fabbricato da un simpatico signore cinese dalla pessima pronuncia inglese che premurosamente si assicura di farmi cio' che desidero: uno shot? strong?... Il sereno Daddy nel frattempo ha attaccato discorso con una coppia di gentili signori provenenti da New Orleans, accomunati con noi dall'aver trovato un temporaneo rifugio nella pioggia. Nella quale ritorniamo presto a passeggiare.
Prossima destinazione: l'outlet mall. Questa mattina si e' notato che le maglie a maniche lunghe dei bimbi sono ormai quasi tutte a maniche troppo corte, ci vuole un piccolo rinfresco nel guardaroba. E mamma, che si e' montata la testa per un chiletto perso, vuole un paio di jeans nuovi. Luna la fashionista ha proposto l'Outlet dove c'e' OshKosh, come darle torto?
Daddy e' felice di accompagnaci allo shopping, meno gente del solito per via della pioggia, anche se per se' non compra niente. Sembra gia' soddisfatto.
Stamani mi sono svegliata piu' tardi di lui, il cielo sempre grigino, i bimbi ancora nel mondo dei sogni. Con sorpresa, l'ho visto afferrare il costume, sta andando nella jacuzzi. Io me la sono goduta nei pomeriggi di primavera e nelle sere d'estate, per lui e' bella nei mattini d'autunno, quando fuori fa freddo e pioviscola, e ci si puo' sentire vicino alle nuvole grigie stando al caldo. Decido di fargli compagnia, passare dal calduccio del letto a quello della jacuzzi e' quasi come non svegliarsi.
Mentre le bolle ci massaggiano, penso che sono bravi tutti a essere e far felici con il sole. Quando e' grigio, ci vuole uno speciale come Daddy!
Buon compleanno, Jim!