Post date: Jul 11, 2016 10:22:45 PM
L'Oklahoma me l'aspettavo coperta di polvere.
Colpa di Steinbeck, ancora una volta. Invece, è verde di pianure ondulate e alberi, con frasche che giocano col vento che non si ferma mai, rossa di terra fertile d'argilla, e di case di mattoni, azzurra d'improvvisi stagni e laghetti, nera bianca e marrone di mucche tori bufali e cavalli. Un po' come la Toscana, ma piu' grande, dico io. Un po' come il Kentucky, dice Jim. In realta' è diversa da ambedue. Il viaggio nella campagna quasi riposa, che i canyon sono belli ma agitano anche un po'.
Dell'eredità della Route 66 se ne prendono cura, ogni paese lungo la strada con le sue vetrine e i segnali stradali colorati o al neon, anche se quasi mai si vede qualcuno fuori. Saranno a proteggersi dal vento caldo dietro i muri di mattoni rossi.
Clinton ci fa d'appoggio, poi via verso Oklahoma City. Ci godiamo un bellissimo e ben tenuto museo della cultura del west, con un'impressionante varietà di artifatti indiani, lampi di vita da cowboy, ma anche di Remington. In città, ci stipiamo in un water-taxi sul canale a sentire la storia della Oklahoma City recente, un po' da turisti, ma tant'è, ogni tanto va bene.Manchiamo poi il gelato, tutto chiude a Bricktown per il rally di Black Lives Matter che sta per cominciare. Noi ci spostiamo in periferia, mica facile trovare un ristorante che è aperto la domenica sera. Alla fine caschiamo bene, un gastropub che quasi sembra d'essere a Los Angeles, ma con il barbeque, la birra e l'Okra fritta locali.
Ripartiamo l'indomani e ancora tanta campagna, ma non annoia.
A Tulsa, fecero buon uso dei soldi del petrolio dell'inizio del novecento. Investirono in arte, quella che era il lusso di allora, l'Art Deco. Ce la godiamo passeggiando Downtown, di nuovo, noi, il vento caldo, e pochi altri, e nel museo, l'unico aperto oggi, che è lunedi'. Come dei ristoranti chiusi la domenica, mi ero scordata dei musei chiusi lunedi'.
Ci ritiriamo poi nella nostra stanza dell'iconico Campbell hotel, a rilassarsi e guardare il cielo dalla finestra sul tetto.
Ci è toccata la stanza dei baroni del petrolio, che forse non erano così malvagi come quelli di oggi.Domani, ultima fetta di Oklahoma e un salto in Kansas. Questa volta proverò a non aspettarmi un tornado e una città di smeraldo.