Post date: Jul 16, 2016 2:51:57 AM
Quelle che si sentono se l'hotel ha un bar, e si scende giù senza bambini per farsi una birra.
E si sente che Tulsa ha uno strano posto che si chiama centro dell'universo dove si ascolta il proprio eco, e che a fare la route 66 sono soprattutto gli Europei. E poi storie di viaggi e vite altrui, che poi forse scorderemo ma rimarrà solo un impressione di qualcuno di cui non si è mai saputo il nome ma che
aveva voglia di scambiare una mezz'ora di vita.
Quelle che si sarebbero volute sentire dalle persone usciti dalle foto scolorite di un picnic tutto anni '70 sulla riva del laghetto della balena blu, che i bambini scambierebbero una giornata ad un qualsiasi parco acquatico moderno per buttarsi giù nell'acqua da quello scivolo mezzo arrugginito.
Quelle che deve aver sentito un vecchio totem di novanta piedi, mastodontico esempio di arte folk, abbandonato e poi restaurato nel mezzo della campagna.
Quelle dall'accento fortissimo che faccio fatica a capire in un incredibile teatro costruito al crepuscolo del vaudeville e ancora in uso, in una strada di un paese dove non ti aspetti di trovare niente, e ti raccontano la scena e i retroscena, e tra l'altro scopri anche che Miami è il nome di una tribù indiana.
Quelle che si ascoltano dalla radio, che a Boots Court a Carthage hanno deciso di riprodurre come era, e come diceva l'insegna, una radio per ogni stanza.
Quelle che ti salutano a colazione, di quel signore che si è avvicinato al tavolo e ci ha chiesto come si stava all'hotel, che l'aveva restaurato lui, e che poi i racconta l'orgoglio da route 66 di un piccolo paese dove la guerra civile sembra ancora vicina, e i soldi delle miniere si trasformarono in bellissime case, tra la fine dell'ottocento e il novecento.
Poi ci ha suggerito cosa ordinare.
Quelle che non si sentono affatto in uno strano borgo misto di Missouri antico simulato e di gente che ci vive ancora, come un parco a tema ma vivente.
Quelle di passaggio con chi ha ereditato una vecchia stazione di posta, e si è trasferita li' a mantenerla in vita, e ci offre bibite fresche.
Quelle che commentano i tuoni e i fulmini di una tempesta improvvisa, che tanti fulmini così di fila non li avevo mai visti.
Quelle che si sentono sottoterra, da un vecchio signore che ci guida nelle caverne sotto le foreste verdi del Missouri.
Quelle un po' incompetenti di chi ci serve il vino, che viste tutte quelle vigne, ci siamo fermati ad un'azienda vinicola ad assaggiare, ma qui qualcuno dovrebbe venire ad insegnargli come si fa, il vino.
Quelle della signora della macchina accanto che ci racconta la storia della sua gioventù da Drive In, e quelle silenziose delle signore dall'altra parte che ci offrono due sedie da campeggio, che noi di andare al Drive In c'e' venuto in mente all'ultimo momento e siamo poco attrezzati.
Quelle che danno vita alla strada.