Post date: Jul 20, 2016 11:28:20 PM
Fra l'est del Missouri e l'Illinois, la parte del leone l'hanno fatta le città. E i campi di mais sul lato della strada, tra una periferia e un'altra.
St Louis ci ha accolto con un ottimo BBQ, forse il migliore mangiato sulla strada. E una vista spettacolare sull'arco dalla camera dell'albergo, non più un motel d'epoca con l'insegna al neon, ma un grattacielo. Il Mississipi ci ha cullato sonnachioso in un giro in barca col sole basso, l'arco ha trasportato i meno claustrofobici di noi più vicino al cielo, uno splendido museo da bambini un po' Metropolis un po' Gaudi ci ha intrattenuto la mattina dopo.
Via in Illinois, che ci offre l'ultima stazione di posta veramente da Route 66, compreso il proprietario e i suoi conigli, vivi morti e in rappresentazioni giganti.
A Springfield, la capitale, ogni pietra parla di Lincoln. Ci sorbiamo casa, tomba e museo. Tutto veramente ben fatto e gestito, anche se a tratti un pò Disneyano. La guida che abilmente ci trasporta tra una stanza e l'altra nella vita pre-presidenziale ci ricorda che il sogno americano non sempre funziona. Saggezza dei millennials.
Difficile poi non pensare al contrasto col momento, con una disgrazia umana come Trump a rappresentare i repubblicani. Fossi in loro, in questo momento entrare in quel museo mi farebbe immensa tristezza.
Ma proseguiamo, che la strada è impaziente di accompagnarci per quel poco che resta. Ultima sosta rurale di appoggio a Pontiac, poi approdiamo a Chicago.
Che non me l'aspettavo così, coi grattacieli così vicino all'acqua, con fiumi di gente a piedi e in bicicletta, con tanti parchi da camminare e giocare, con un lago da farci anche il bagno.
Ci godiamo la citta', ma la strada è finita. Difficile separarmene, oramai che a un motel diverso ogni sera mi ero abituata, oramai che ogni mattina mi svegliavo colla pretesa e l'attesa di posti e cose nuove.