Post date: Dec 27, 2011 6:28:41 PM
Questo pensiero e' riportato da una precedente edizione del mio blog.
Quintino Ceccanti era toscano. Emigro’ a San Francisco, e dopo il terremoto del 1906 si sposto’ a Los Gatos, allora luogo di villeggiatura, dove compro’ vigne ed una grande dimora che ribattezzo’ “Florentine Village”. Ne fece un albergo di lusso, e il vino scorreva a fiumi. Durante il proibizionismo, attacco’ un cartello che diceva “QUI CE CHIANTI”, con gran gioia della comunita’ italiana locale. Le autorita’ invece, si convinsero che si trattava di una strana dizione del suo nome. Per giustificare la grande produzione di vino, non si perito’ a portare tutta la prole in tribunale e a far dichiarare a ciascun bimbo di aver bevuto diversi galloni di vino nell’anno precedente, essendo il “consumo familiare” l’unica giustificatione legale per la produzione del vino durante il proibizionismo. E questi aneddoti sono due fra tanti…
Qualche anno fa, nella nostra parentesi Nord-Californiana, Jim decise di raccogliere il materiale per un documentario sul bizzarro personaggio. Cosi’ contattammo la nipote, al tempo ospite di una casa di riposo a San Francisco. Senza che ce ne stupissimo, la gentile anziana signora racconto’ di aver passato tempi dorati della sua gioventu’ a Firenze. E a giudicare dalla quantita’ di souvenir italiani e dall’arredamento della stanza, la nostalgica mente sembrava rimasta ai tempi d’oro.
Cosi’ salto’ fuori un passato ‘fidanzato’, tal Franco ormai purtroppo tragicamente defunto, e dopo altre memorie, una foto. Fatto strano fu che queste memorie ogni tanto mi avevano un che di familiare. Cosi’ guardai la foto, due giovinotti e due fanciulle, in una Pienza d’atri tempi. E lessi la didascalia sul retro: “Franco and Franco”. Poi guardai meglio. E l’altro Franco era mio padre.
Cosi’ mi trovai li’, dall’altra parte del mondo, con una fotografia di un giovane mio padre in mano.
E mentre mi riprendevo dall stupore pensai alle distanze, ai posti, alle nostalgie, alle occasioni mancate e quelle afferrate, e a come un secolo ha cambiato tutto. E non seppi se sorridere pensando all”allegro Quintino o commiserare la povera nipote, decenni nella nostalgia di una fugace occasione con un Franco definitivamente perduto.
Alla fine, ho deciso invece di pensare a come un secolo ha cambiato tutto.